Altro giro, altra corsa

Altro giro, altra corsa

Non trova pace il nostro Paese, alle prese con un nuovo cambio di esecutivo. Il nostro Editoriale di Febbraio è dedicato alla stretta attualità sottolineando, sia ben chiaro, che non esiste schieramento di parte. Non siamo i sostenitori dei “Premier non eletti” a cui troppo spesso siamo stati abituati negli ultimi anni, ma al tempo stesso riteniamo che l’insediamento di nuovo Governo in questo momento storico sarebbe potuto essere evitato.
Il dato di fatto è che arriva quel Mario Draghi spesso invocato negli ultimi anni e figura di indiscutibile spessore e competenza. Ma la domanda è: cosa aspettarsi per il futuro del Paese? E cambierà qualcosa per il Sud e la sua gente?

Con una pandemia in corso e una maggioranza che rischia di avere una tenuta instabile, il nuovo Presidente del Consiglio si troverà sfide complicate davanti. Una su tutte: portare a compimento quel Recovery Plan da cui dipende il futuro dell’Italia. Tra i meriti del suo predecessore a Palazzo Chigi l’accordo per un ammontare enorme di fondi dall’Europa che siamo chiamati a spendere in un periodo di tempo relativamente limitato: piccola postilla, che siamo costretti a spendere bene. Ecco che allora Draghi sarà costretto ad una corsa contro il tempo per delineare un Piano di aiuti concreti per il Mezzogiorno investendo sul territorio questi fondi europei.

Dalle bozze trapelate sinora, sono state sciorinate cifre che andranno viste alla resa dei conti. Secondo quanto previsto dal Piano nazionale ripresa e resilienza al Mezzogiorno dovrebbero andare 43,15 miliardi a fondo perduto. E ancora, si è parlato di circa 600 milioni di euro da destinare esclusivamente alla creazione degli “ecosistemi di innovazione” meridionali. Diamo (anzi riportiamo) i numeri, con l’aggiunta del Fondo sviluppo coesione che in aggiunta al Recovery Plan dovrebbero portare addirittura a 218,5 miliardi di euro gli investimenti per il Sud.
Importi che aspettiamo di veder concretizzarsi in iniziative per il rilancio del territorio e per l’occupazione. Nella speranza che il nuovo Governo riesca davvero a dar seguito a tutto quello che in questi anni non è stato fatto.