Che ne sarà del lavoro?

Che ne sarà del lavoro?

381.000. Riuscite a immaginare quanto sia grande questo numero?

381.000 persone. Riuscite a immaginare quante siano?

A dare questo numero è l’Istat. Si tratta delle persone che tra dicembre 2019 e febbraio 2020 avevano un lavoro. E ora non ce l’hanno più. 381mila disoccupati in più nel trimestre marzo-maggio 2020, il trimestre della crisi economica causata dal lockdown e dall’emergenza Coronavirus.

Non solo, tra marzo e maggio 2020 sono è diminuito (e di tanto) il numero delle persone che sono in cerca di occupazione: sono in 533mila a non cercare più un lavoro. E i numeri dati dall’Istat non finiscono qui. Aumentano anche gli inattivi tra i 15 e i 64 anni: siamo a +880mila unità. Un ultimo numero: 613mila, ovvero il calo secco di occupati nel confronto tra maggio 2020 a maggio 2019.

Numeri negativi, certo. Anche se probabilmente fisiologici. Poteva andare peggio, dice qualcuno. E forse è vero… ma, c’è sempre un ma. L’emergenza coronavirus sembra essere alle spalle. Che ne sarà del lavoro? Qual è il piano per ridare un futuro a queste 381mila persone che lo hanno perso? E per offrire un futuro ai tanti giovani e ai tanti cittadini che cercano un’occupazione?

I provvedimenti messi in campo dal governo negli ultimi mesi sono tanti, molti però si scontrano con la burocrazia, con la lentezza del passaggio tra la legge e la sua reale applicazione. A pagarne le spese sono, come spesso accade, le persone, i giovani, il sud, le piccole imprese…